lunedì 23 aprile 2012

Shiado Hostel in Lisbon, "Una città che m'innamora ogni giorno"

(Da leggere ascoltando "the Passenger" by Iggy Pop)




Lisbona capitale, città storica e moderna, ricca di vita e movida e quindi anche di turisti, perciò la proporzione è semplice: il numero di ostelli, alberghi, pensioni, motel e guesthouse presenti a Lisbona è direttamente proporzionale al numero di visitatori. Inoltre, dato che una buona "fetta turistica" è fornita dai giovani, ecco come la capitale portoghese è diventata una delle città europee con il più alto numero di ostelli. La "vita" degli ostelli è particolarmente importante e interessante perché ingloba un'infinità di altri settori e organizzazioni che possono occupare tutta la giornata di un giovane turista. Gli ostelli infatti organizzano, direttamente o attraverso terzi, feste reclamizzate, party alla moda, buffet, visite turistiche, tornei sportivi, viaggi, surf, noleggiano mezzi di trasporto, proiettano film, organizzano concerti (etc), alcuni "ostelli" sono immensi e lussuosi e creano dei "micromondi turistici". Non nego che questi "nuovi" ostelli mi abbiano molto colpito e incuriosito, anche perché quelli a cui ero abituato erano dei semplici appartamenti con camerate enormi e bagni pubblici, senza fronzoli e decoro (ma per questo supereconomici), al massimo avevano una cucina, ma le stanze singole te le scordavi :) D'altra parte uno ci andava solo per dormire.... Ora invece è come se un ragazzo andasse in vacanza per "stare" nell'ostello. E' come se gli ostelli fossero ormai ritenuti dei villaggi turistici alla moda, ma allo stesso tempo alternativi... ossia sei un "freak" perché vai in ostello... ma sei anche "trend" perché va di moda...

Comunque, interessato da questo universo ho deciso di intervistare Elena, socia proprietaria dello Shiado Hostel, e grazie alla sua intervista ho capito che, fortunatamente, esistono ancora alcuni ostelli che interpretano il vero animo del viaggiatore e lo accolgono, perché l'ostello per un viaggiatore è un luogo di passaggio, di ristoro per poi ripartire... e non di arrivo... altrimenti che differenza ci sarebbe tra un ostello e un albergo?
Elena, come ti è venuta l'idea di aprire un ostello?
Viaggiando... era un'idea tra mille di alcuni anni fa. Dopo essermi laureata in Relazioni Pubbliche ho lavorato un po' in quel settore, poi ho deciso di prendermi un anno sabbatico per pensare e ho viaggiato. Tra i vari spostamenti ho passato quattro mesi in sud america soggiornando tra un ostello e l'altro e ho conosciuto un ragazzo che ne aveva aperto uno. Partendo dal racconto della sua esperienza ho cominciato a pensare di realizzare seriamente questa "impresa", ma prima avevo bisogno di provare "a lavorarci dall'interno", per capire se mi sarebbe piaciuto veramente. Per questo ho lavorato alcuni mesi in un ostello qui a Lisbona, e dopo aver compreso che questa "vita" mi piaceva proprio, ho deciso di aprirne uno mio col mio socio portoghese Paolo che mi ha dato una grandissima mano.

Nella pratica, quali sono i primi passi da compiere per aprire un ostello?
Sicuramente svolgere un'accurata analisi di mercato per vedere se c'è lo "spazio economico" per aprire questo genere d'attività, poi programmare un "budget" finanziario e infine informarsi molto attentamente sulle leggi che regolamentano questa attività.

Qual'è, secondo te, una delle particolarità che contraddistinguono lo Shiado Hostel?
La calma! Mi ricordo che quando viaggiavo, negli ostelli, c'erano spesso molti party, invece io cercavo "un posto che mi permettesse di vivere il giorno", perciò è questa impronta di tranquillità che cerco di dare all'ostello.

Qual'è uno dei lati negativi del lavorare in un ostello?
Viaggiare... perché nel momento in cui apri un tuo ostello hai pochissimo tempo per viaggiare, e questo mi manca parecchio.

Per concludere, perché con tutte le città che hai visitato hai scelto di aprire un ostello proprio a Lisbona? Insomma, Perché Lisbona?
"Perché è una città che mi fa innamorare ogni giorno".






Bobby Spritz
Europadalbasso

venerdì 13 aprile 2012

Verso Arrabida


(Da leggere ascoltando "Behind Blue Eyes" by The Who)





La spiaggia do Portinho da Arrabida é solo una delle tante spiagge che si possono incontrare in questo splendido parco naturale. La serra d'Arrabida è un luogo completamente incontaminato nel distretto di Setubal dove passare dei pomeriggi di relax senza allontanarsi troppo da Lisbona. Vi è un'unica strada che entra ed esce dalla serra attraversando spiagge, colline e promontori ove la vegetazione libera e naturale prevale e vi fa sentire parte di essa. Le spiagge di sabbia fina si susseguono una all'altra alternandosi con rocce o piante che giungono fino al mare. Mi piace chiamare la spiaggia do Portinho "la piscina", perché l'acqua cristallina e trasparente, immobile e senza onde, è di una bellezza così viva che sembra finta, inoltre con la bassa marea è possibile raggiungere le varie spiagge nuotando tra una e l'altra. Durante il fine settimana ci sono molte famiglie portoghesi che decidono di passare un weekend di assoluto relax e sole... attenzione parlo di assoluto relax perché in questa zona è praticamente impossibile fare surf in quanto non ci sono onde. Se volete un consiglio rimanete in spiaggia fino a sera e osservate il tramonto in uno dei tanti terrazzi della serra, lo spettacolo è davvero notevole.







Bobby Spritz

(Europadalbasso)