martedì 4 dicembre 2012

Alba a Caparica

(Da leggere ascoltando: Society by Eddie Vedder).

Il lavoro o lo studio sono importanti, ma non abbastanza per sacrificare la nostra vita, ossia ciò “che ci piace fare”... o almeno io l'ho sempre pensata così... sarà forse per questo che son sempre senza soldi? :)

Già in un post passato avevo sottolineato quanto i portoghesi tenessero al surf e al proprio tempo libero, piuttosto che fare degli straordinari o lavorare di più per guadagnare di più (come vorrebbe il sistema capitalista nel quale il Portogallo si trova). Ma con la crisi le ore di lavoro sono aumentate, i giorni liberi diminuiti, e gli straordinari sono ormai necessari per poter arrivare alla fine del mese, e allora?
 
E allora se il tempo è tiranno, invece di adeguarti ad esso e trovare scuse, cerca di “fregarlo” ed è così che un mattino mi sono alzato alle cinque e ho seguito un gruppo di surfisti (lavoratori) andare a surfare all'alba prima di andare a lavorare. Un mondo di colletti bianchi, blu e studenti che non vogliono assolutamente rinunciare alle proprie passioni... neanche in tempi di crsi.

 
In fin dei conti, lo spirito è quello del “noi viviamo oggi” perché, come diceva Lorenzo de Medici, “del domani non v'è certezza”.

 






 



Bobby Spritz

sabato 20 ottobre 2012

FADO PER LA STRADA

Il Fado, la tradizionale e malinconica musica portoghese, è nata a Lisbona, tra le vie di Mouraria. Questo quartiere è sempre stato il “bairro” povero del centro, quello delle minoranze etniche, dei problemi sociali, delle bettole e della malavita, ma proprio in questo quartiere così vivo e cosi umano Marisa, Amalia Rodrigues e altri famosi fadisti, del presente e del passato, presero ispirazione.



Al giorno d'oggi il governo è impegnato in un'ampia opera di ristrutturazione e recupero di questo storico quartiere e al termine di ogni lavoro, vi è una sorta di "inaugurazione". Proprio per questo il Museo do Fado in collaborazione con le freguesias (distretti) del quartiere di Mouraria hanno organizzato una serie di visite nei luoghi storici del bairro, dove nacque il Fado. E così, accompagnato da guide inglesi e portoghesi che raccontano ogni aspetto socio-culturale della zona, dei cantanti di Fado si esibiscono per le strade, mostrando che questa musica non è solamente triste e malinconica, ma anche un "vivace e incalzante battibecco" tra due sposi, o delle punzecchiature divertenti tra amici, oppure delle incomprensioni pittoresche tra persone di madrelingua differente. Insomma il Fado racconta quel bazar di vita che è la strada...










Bobby Spritz

martedì 14 agosto 2012

CASA DO ALENTEJO

 (Da leggere ascoltando "Ocean" by John Butler)

La Casa do Alentejo è un'antica villa costruita nel cuore di Lisbona, ossia a fianco della piazza Restauradores. Il nome le deriva dalla regione d'origine del suo primo proprietario quando la fece costruire. I suoi possessori, nobili alentejani della famiglia Amaral avevano bisogno di un'abitazione nelle vicinanze del centro politico del paese e per questo edificarono tale villa. A questa famiglia, diciamo leggermente "eccentrica" piaceva esibire le proprie ricchezze e il proprio lusso, per questo all'interno della "casa" è possibile vedere un mix di architetture, sculture e oggetti artistici di varie correnti architettoniche, tutti mescolati insieme. Azulejos, arabeschi, affreschi, statue neoclassiche, decorazioni stile manuelino e arabeschi. Nulla è lasciato al caso e ogni singola decorazione o oggetto ha la sua storia!

Oggi la "Casa do Alentejo" sta per entrare a far parte del patrimonio architettonico-archeologico portoghese, ed è possibile visitarla gratuitamente. Al primo piano vi è un ristorante, anche se personalmente non mi piace molto (nel rapporto qualità-prezzo della "comida"), mentre al piano terra vi + un bar ove è possibile fare ottimi aperitivi, degustando vini e cibi nel cortile interno. Vi consiglio di prendere un queijo de cabra o ovelha, chouriço e una salada mista, il tutto accompagnato da una birra o un bicchiere di vino. Sempre al piano terra è possibile visitare l'odierna "stanza della tv", vedere l'antico camerino e soffermarsi a vedere le numerose esposizioni temporanee di fotografia o pittura. Al primo piano vi è la sala lettura, la sala studio, due sale ristorante, e le due immense sale con ristorante privato riservato per agli annuali ritrovi della attuale nobiltà lisboeta.









 



Bobby Spritz

martedì 24 luglio 2012

Out Jazz festival

(da leggere ascoltando "I need a dollar" by Aloe Blacc)


Lisbona capitale della musica, stereotipo già sentito, ma abbastanza azzeccato. Tra "l'Optimus", il "Rock in rio", il "Summol", il "Meo" e molti molti altri festival non si sa più dove sbattere la testa. Ma, dato che ritengo abbastanza inutile parlarvi di concerti ultrareclamizzati, vi segnalo l'Out jazz festival, appuntamento imperdibile per i giovani della domenica lisboeta, ma non così conosciuto da "chi viene da fuori":)
Per tutta l'estate si terranno dei concerti di jazz all'aperto nei principali giardini e parchi della capitale. La domenica il concerto sarà sempre nello stesso parco, a luglio per esempio il concerto si terrà sempre al parco Eduardo VII, mentre ogni venerdì il ritrovo cambierà di volta in volta. 

Ecco a voi il programma 2012 con date ed eventi:


Cos'è questo festival?

Il programma base prevede un gruppo che suona a meta pomeriggio seguito da dei dj che proporranno musica fino alle dieci di sera. Durante questi eventi c'è sempre moltissima gente in quanto l'ambiente (parchi o giardini all'aperto) è spesso magnifico per riposare, bere una birra con amici, incontrare gente, ascoltare ottima musica e... ballare! 
Fidatevi è figo per fare aperitivo!



















Bobby Spritz


mercoledì 30 maggio 2012

Nossa Senhora do Monte

 (Da leggere ascoltando "Dark Side of the moon" by "Pink Floyd")



"Miradouro", quante volte si sente nominare questa parola associata alla città di Lisbona? In uno dei primi post avevo parlato di questi "belvedere" dai quali si possono osservare fantastici tramonti in compagnia di amici e magari di qualche birra. In città ci sono moltissimi Miradouros, di tutti i tipi e per ogni situazione. A "Santa Catarina" per esempio si va per l'aperitivo, a "São Pedro de Alcântara" la sera per incontrare amici o magari qualcuno che suona, a "Graça" per bere il caffè o per le serate del gruppo dei "percussionisti" e cosi via... Tuttavia, il mio preferito è indubbiamente il "Mradouro da Nossa Senhora do Monte" in Graça. Tranquillità, vista stupenda, poco casino e pochi turisti, l'ideale per andarci a riposare o per... cominciare lo stretching per il parkour!
Ammirare per credere...

 






Bobby Spritz
(Europadalbasso-Lisbonadalbasso)

giovedì 10 maggio 2012

São Vicente de Fora


(da leggere ascoltando "Little Lion Man" by Mumford and Sons)

Chi mi conosce saprà bene che, nonostante adori la storia, i musei, le mostre e le esposizioni mi hanno sempre inevitabilmente provocato una certa sonnolenza. Tuttavia, il monastero di São Vicente de Fora, non mi fa questo effetto. L'interno è fantastico, un susseguirsi di stili architettonici e di sale situate in vari livelli che non lascia scampo alla noia, pensate che il convento è stato costruito sopra antiche rovine romane, perciò in uno dei primi insediamenti abitati di quella città che poi sarebbe diventata la capitale del Portogallo. La chiesa, infatti, si trova in cima al colle di Alfama, giusto dietro il Castello di São Jorge, e dall'alto dei suoi terrazzi è possibile dominare Lisbona su tutti e quattro i lati. In poche parole si ha una visione di 360° della città (evento più unico che raro). Inoltre, all'intero delle sale vi è raccontata progressivamente e sinteticamente la storia portoghese dall'epoca dei primi insediamenti all'età contemporanea. I locali che mi hanno colpito maggiormente sono tre: le fondamenta romane, dalle quali è possibile vedere l'acqua della falda acquifera che sta alla base del monastero, i silenziosi cortili interni e la vista panoramica del "tetto/terrazzo".
Perciò se volete visitare qualche edificio storico che non sia sempre il solito castello o la torre di Belém o il monastero dos Jerónimos... adesso sapete dove andare.

 

 
















Bobby Spritz

lunedì 23 aprile 2012

Shiado Hostel in Lisbon, "Una città che m'innamora ogni giorno"

(Da leggere ascoltando "the Passenger" by Iggy Pop)




Lisbona capitale, città storica e moderna, ricca di vita e movida e quindi anche di turisti, perciò la proporzione è semplice: il numero di ostelli, alberghi, pensioni, motel e guesthouse presenti a Lisbona è direttamente proporzionale al numero di visitatori. Inoltre, dato che una buona "fetta turistica" è fornita dai giovani, ecco come la capitale portoghese è diventata una delle città europee con il più alto numero di ostelli. La "vita" degli ostelli è particolarmente importante e interessante perché ingloba un'infinità di altri settori e organizzazioni che possono occupare tutta la giornata di un giovane turista. Gli ostelli infatti organizzano, direttamente o attraverso terzi, feste reclamizzate, party alla moda, buffet, visite turistiche, tornei sportivi, viaggi, surf, noleggiano mezzi di trasporto, proiettano film, organizzano concerti (etc), alcuni "ostelli" sono immensi e lussuosi e creano dei "micromondi turistici". Non nego che questi "nuovi" ostelli mi abbiano molto colpito e incuriosito, anche perché quelli a cui ero abituato erano dei semplici appartamenti con camerate enormi e bagni pubblici, senza fronzoli e decoro (ma per questo supereconomici), al massimo avevano una cucina, ma le stanze singole te le scordavi :) D'altra parte uno ci andava solo per dormire.... Ora invece è come se un ragazzo andasse in vacanza per "stare" nell'ostello. E' come se gli ostelli fossero ormai ritenuti dei villaggi turistici alla moda, ma allo stesso tempo alternativi... ossia sei un "freak" perché vai in ostello... ma sei anche "trend" perché va di moda...

Comunque, interessato da questo universo ho deciso di intervistare Elena, socia proprietaria dello Shiado Hostel, e grazie alla sua intervista ho capito che, fortunatamente, esistono ancora alcuni ostelli che interpretano il vero animo del viaggiatore e lo accolgono, perché l'ostello per un viaggiatore è un luogo di passaggio, di ristoro per poi ripartire... e non di arrivo... altrimenti che differenza ci sarebbe tra un ostello e un albergo?
Elena, come ti è venuta l'idea di aprire un ostello?
Viaggiando... era un'idea tra mille di alcuni anni fa. Dopo essermi laureata in Relazioni Pubbliche ho lavorato un po' in quel settore, poi ho deciso di prendermi un anno sabbatico per pensare e ho viaggiato. Tra i vari spostamenti ho passato quattro mesi in sud america soggiornando tra un ostello e l'altro e ho conosciuto un ragazzo che ne aveva aperto uno. Partendo dal racconto della sua esperienza ho cominciato a pensare di realizzare seriamente questa "impresa", ma prima avevo bisogno di provare "a lavorarci dall'interno", per capire se mi sarebbe piaciuto veramente. Per questo ho lavorato alcuni mesi in un ostello qui a Lisbona, e dopo aver compreso che questa "vita" mi piaceva proprio, ho deciso di aprirne uno mio col mio socio portoghese Paolo che mi ha dato una grandissima mano.

Nella pratica, quali sono i primi passi da compiere per aprire un ostello?
Sicuramente svolgere un'accurata analisi di mercato per vedere se c'è lo "spazio economico" per aprire questo genere d'attività, poi programmare un "budget" finanziario e infine informarsi molto attentamente sulle leggi che regolamentano questa attività.

Qual'è, secondo te, una delle particolarità che contraddistinguono lo Shiado Hostel?
La calma! Mi ricordo che quando viaggiavo, negli ostelli, c'erano spesso molti party, invece io cercavo "un posto che mi permettesse di vivere il giorno", perciò è questa impronta di tranquillità che cerco di dare all'ostello.

Qual'è uno dei lati negativi del lavorare in un ostello?
Viaggiare... perché nel momento in cui apri un tuo ostello hai pochissimo tempo per viaggiare, e questo mi manca parecchio.

Per concludere, perché con tutte le città che hai visitato hai scelto di aprire un ostello proprio a Lisbona? Insomma, Perché Lisbona?
"Perché è una città che mi fa innamorare ogni giorno".






Bobby Spritz
Europadalbasso

venerdì 13 aprile 2012

Verso Arrabida


(Da leggere ascoltando "Behind Blue Eyes" by The Who)





La spiaggia do Portinho da Arrabida é solo una delle tante spiagge che si possono incontrare in questo splendido parco naturale. La serra d'Arrabida è un luogo completamente incontaminato nel distretto di Setubal dove passare dei pomeriggi di relax senza allontanarsi troppo da Lisbona. Vi è un'unica strada che entra ed esce dalla serra attraversando spiagge, colline e promontori ove la vegetazione libera e naturale prevale e vi fa sentire parte di essa. Le spiagge di sabbia fina si susseguono una all'altra alternandosi con rocce o piante che giungono fino al mare. Mi piace chiamare la spiaggia do Portinho "la piscina", perché l'acqua cristallina e trasparente, immobile e senza onde, è di una bellezza così viva che sembra finta, inoltre con la bassa marea è possibile raggiungere le varie spiagge nuotando tra una e l'altra. Durante il fine settimana ci sono molte famiglie portoghesi che decidono di passare un weekend di assoluto relax e sole... attenzione parlo di assoluto relax perché in questa zona è praticamente impossibile fare surf in quanto non ci sono onde. Se volete un consiglio rimanete in spiaggia fino a sera e osservate il tramonto in uno dei tanti terrazzi della serra, lo spettacolo è davvero notevole.







Bobby Spritz

(Europadalbasso)

domenica 4 marzo 2012

A Love Suprime, sotto gli occhi di tutti, ma nascosto.

(Da leggere ascoltando "Praise you" by Fatboy Slim).



Siete a Restauradores e non sapete cosa fare tra i finti ristoranti italiani e i carissimi bar? Lo risposta è "Love Suprime". Spesso mi capita di passare per Restauradores o per incontrare amici o semplicemente per raggiungere un altro quartiere. il trio Restauradores-Rossio-Baixa rappresenta il centro di Lisbona, ma in realtà è il centro di niente, sì certo, è bello da vedere durante il giorno ma, a parte le piazze principali, offre ben poco. Negozi commerciali tipo Zara e H&M (insomma, quelli che trovate ovunque), molti ristoranti e bar turistici tutti uguali che sembrano costruiti con lo stampo e soprattutto... alle 23.00 già non c'è più nulla... Per questo, da mesi, ero in cerca di un locale tranquillo e economico, vicino a tutti i quartieri del centro, dove "ammazzare il tempo" con gli amici senza doversi accordare prima. "A Love Suprime" è infatti un locale che si trova in Rua das Portas de santo Antao, "Porta Amarelha" vicino a piazza Restauradores. La prima volta non è stato facile trovarlo, dovete imboccare una stradina in salita che dopo 15 metri finisce in un parcheggio con un edificio che sembra abbandonato... dico "sembra", perché in realtà la scala gialla antincendio sulla sinistra è l'entrata del locale. Salite quindi le scale e vi ritroverete in un giardino interno, con un orto, una vecchia fontana, un sacco di costruzioni che non si sa a cosa dovevano servire, un giardinetto e in fondo il locale con tavoli all'interno e all'esterno. Il fine settimana spesso fanno musica e, una volta, ho avuto la fortuna di ritrovare un mio caro amico sassofonista che non vedevo da moltissimo tempo, Federico Pascucci (della serie il mondo è piccolo) ad una jazz session, se vi capita andatelo a sentire perché "musicalmente" è un mostro. Nel complesso la bizzarra architettura, il mix tra giardino e locale, la tranquillità del luogo produce un senso di tranquillità invidiabile, derivata anche dalla consapevolezza di essere "nascosti" in centro città dove nessuno (se non sa dove è il posto) vi troverà mai:)






Bobby Spritz
Europadalbasso