venerdì 21 gennaio 2011

Il Ponte nel nulla...landscape has no owner.



Qualche giorno fa camminando da Praca do Comercio a Belem, mi è capitato di vedere uno scenario tanto inaspettato quanto singolare. Nel bel mezzo dell'interminabile passeggiata che separa il centro di Lisbona dalla torre di Belem, ben sette chilometri (se l'avessi saputo non l'avrei sicurmente fatta a piedi pigro come sono), si staglia improvvisamente un lunghissimo ponte che unisce Lisbona con la località di Almada, la quale si trova sull'altro lato dell'estuario del fiume Tago. Il ponte 25 de Abril è lungo circa 2 chilometri e supporta un'autostrada di tre corsie, quindi un notevole traffico di pendolari, ma anche di merci. L'aspetto di questo ponte è davvero imponente, data la sua lunghezza e la sua altitudine, ma l'effetto è quello di un pugno nell'occhio, infatti durante la passeggiata sul lungo Tago si possono osservare chilometri di mare calmo, pescatori, persone che si allenano facendo jogging, marinai che scendono dalle enormi navi da crociera, finché ad un certo punto ci si ritrova quasi inaspettatamente in un tratto di passeggiata che sembra la peggiore Rimini. Infatti all'improvviso, si alternano in sequenza, come case a schiera, ristoranti indiani, italiani, spagnoli, francesi, portoghesi, tutti uguali e tutti ugualmente falsi... e in fondo come tocco finale il ponte! Insomma, c'è da chiedersi se siamo ancora realmente a Lisbona e non in una grande città americana sulla costa come quelle che si vedono nei film. Ecco come la città moderna, quella dei ponti, dei finti ristoranti caratteristici si sovrappone a quella dei pescatori e dei marinai.... tuttavia mi ero dimenticato di dirvi che il tempo di quel giorno non era dei migliori e che si stava facendo sera, perciò puntuale, come al solito, ecco una spessa coperta di nebbia che ricopre e nasconde i quartieri alti (e antichi) di Lisbona tanto quanto le opere moderne. E' come se qualcuno sussurrasse in un orecchio che sebbene il tempo passi certe cose rimangono sempre le stesse, anche dopo secoli.



Bobby Spritz

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